Vivere senza supermercato: è possibile?

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E’ possibile vivere senza più andare a fare la spesa nel supermercato tradizionale? Secondo Elena Tioli lo è!

Qualche anno fa nel programma La Gabbia a La7 Elena ha raccontato la sua storia: in seguito a una brutta scena vista in un supermercato spagnolo ha deciso di cambiare vita (applica molte delle azioni che vi ho suggerito in Come vivere green e risparmiare: i migliori consigli per una vita sostenibile).

Ha aperto Vivi Come Mangi e ha deciso di smettere di essere una “consumatrice perfetta”. La vita che ha deciso di fare può essere un po’ estrema ma realizzabile se si è sufficientemente coraggiosi e creativi.

Prenditi 10 minuti per guardarti il video del servizio e leggere l’articolo 🙂


La maggior parte delle persone è affetta da una brutta malattia che si chiama consumismo.

Si entra in un supermercato per comprare qualcosa e si esce con le buste piene e con molti soldi in meno in tasca. E la cosa peggiore è che molte delle cose che compriamo in realtà non ci servono.

Elena racconta dettagliatamente la sua esperienza nel suo blog e nel suo libro.

Una brutta esperienza in un supermercato di Maiorca e l’improvvisa perdita del lavoro l’hanno condotta a un cambiamento radicale delle sue abitudini. Ha dovuto cambiare il suo modo di vivere per la necessità di spendere sempre meno a causa della disoccupazione: ha comunque ha avuto la forza di cambiare e di reagire prendendo in mano la sua vita.

La sua storia è una di quelle storie di vita vissuta che mi piacciono particolarmente. Non può che essere di ispirazione per tutti e non può far altro che insegnarci che se solo si vuole si può fare tutto.

Senza supermercato

Entrando in un supermercato siamo costantemente bersagliati da confezioni colorate, promozioni, offerte che si spingono ad acquistare sempre più.

Se ci pensi bene è un po’ come perdere il controllo della propria vita, un po’ come essere degli automi che comprano senza ragionare, senza consapevolezza. Io stesso, seguendo l’esempio di Elena, ho iniziato a frequentare sempre meno i supermercati tradizionali e le differenze si notano in tantissimi aspetti:

  • la qualità dei prodotti acquistati dal fruttivendolo sotto casa o dal macellaio di fiducia sono di qualità superiore rispetto a quelli della grande distribuzione;
  • i prodotti acquistati in questo modo sono spesso a km zero e non hanno dovuto attraversare oceani o continenti per finire tra le nostre mani;
  • si risparmia parecchio. Pensaci: quando acquistiamo i prodotti confezionati nei supermercati oltre il prodotto paghiamo anche la confezione (può arrivare al 25% del costo totale), la pubblicità, il trasporto;
  • nei piccoli rivenditori e nelle piccole botteghe non si è bersagliati costantemente da pubblicità o da offerte e quindi si evita anche la tentazione di comprare qualcosa di inutile;
  • si ha la sensazione di riprendere in mano la propria vita, di gestire concretamente le proprie azioni.

Inoltre ho notato un ulteriore cambiamento in me. Quando si studia la gestione dei rifiuti all’università, quando si leggono saggi sull’argomento e quando si scoprono storie di vita vissuta come quella di Elena, si inizia ad avere una visione d’insieme e si iniziano a vedere gli oggetti sugli scaffali del supermercato in maniera diversa.

Ho recentemente postato su Instagram una foto di un spesa che ho fatto appositamente senza prestare troppa attenzione a quello che stavo acquistando).

Osservando le corsie del supermercato ho notato che non vedo più gli oggetti, i prodotti o le promozioni ma sto iniziando a vedere l’imballaggio, a pensare che la raccolta differenziata non basta, a pensare a quanti rifiuti ci sono nel cestino della spazzatura di casa mia e a quanti rifiuti ci si porta dietro facendo una spesa priva di consapevolezza e attenzione.

Raggiungere questo tipo di consapevolezza è fondamentale per riuscire a vivere in maniera green e sostenibile, per riuscire a produrre meno rifiuti e per riuscire a risparmiare.

Autoproduzione

Elena, per risparmiare e per evitare di produrre rifiuti, decide addirittura di produrre di proprio pugno tutti i prodotti per la casa.

Semplicemente usando bicarbonato, aceto e acido citrico riesce a creare ammorbidente, sgrassatore, brillantante e tanti altri prodotti. In questo modo, per la pulizia della casa di spende non più di 45€ all’anno! Si risparmia tantissimo e non si inquina.

Nel video Elena mostra anche vari prodotti a basso costo e a basso impatto che usa quotidianamente in bagno.

Nell’eBook che ho scritto recentemente descrivo come sia possibile non solo risparmiare e non produrre rifiuti in bagno, ma in tutti gli ambienti della casa! Se vuoi avere accesso all’eBook compila il modulo qua sotto 🙂 La combinazione dei miei consigli con quelli di Elena ti permetterà di vivere green e di risparmiare parecchi soldi ogni anno!

EBOOK IN REGALO
Acconsento che Rifiutologia tratti i miei dati attraverso MailChimp ( informazioni ) secondo la seguente Privacy Policy 
Iscriviti per scaricare l'eBook "Come far dimagrire la tua spazzatura". E' GRATIS!

Nell'eBook ti mostrerò come è possibile ridurre i rifiuti in vari ambienti (in cucina, in bagno, in giardino, a lavoro). Capirai perché è importante farlo e come è possibile risparmiare fino a 1500€ (o fino al 2000€ se hai figli piccoli) rendendo il mondo un posto più pulito
Non ti manderò nessuna email di conferma.
Potrai subito scaricare l'eBook! Anche io odio lo spam 🙂
Per me la tua privacy è importante! 

Con un minimo di attenzione e organizzazione si possono raggiungere risultati straordinari.

Elena ad esempio fa un unico ordine annuale di carta igienica spendendo meno di 30€ all’anno. Un qualcosa di simile si può fare con gli alimenti.

Si può per esempio andare a comprare la frutta e la verdura al mercato solo una volta a settimana, andare a comprare nei supermercati alla spina o sfruttando i Gruppi di Acquisto Solidali (per sapere avere più consigli leggi Come vivere green e risparmiare).

Insomma, per vivere in modo consapevole e sostenibile non sono necessari grandi sforzi e grandi rinunce. C’è solo bisogno di senso civico, organizzazione e coscienza civile.

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